Coltivare lo Zafferano

Molti sono gli articoli che parlano di Zafferano, ma molte sono le bufale che spesso leggiamo su questo argomento.

Siamo Ilaria e Lorenzo una giovane coppia che porta avanti con ottimi risultati un grande impianto di Zafferano coltivato biologicamente a San pellegrino di Norcia.

Le domande che spesso si pongono le persone che vogliono intraprendere questa fantastica coltivazione sono le seguenti:

Lo zafferano può essere coltivato solo in alcune zone specifiche?
La tipologia di bulbi che si impianta  influisce sulla resa?
È molto difficile coltivarlo?
Quanto rende in termini economici?

 

Lo Zafferano viene spesso etichettato come una coltivazione estremamente delicata tanto da scoraggiare le persone alla coltivazione, non è proprio così calcolando che il bulbo di Zafferano (Crocus Sativus L.) si riproduce per clonazione all’interno del terreno acquisendo di volta in volta caratteristiche sempre più idonee al suolo che lo ospita. Caratteristiche che andranno a vantaggio del coltivatore conferendo alla spezia una fragranza unica e tipica del luogo in cui viene coltivata.

I nostri Bulbi di Zafferano

In passato in molte zone di Italia si credeva di non poter coltivare lo Zafferano poiché si riscontravano terreni diversi da quelli più tipicamente conosciuti per tale coltura (Abruzzo, Umbria, Toscana e Sardegna),  ma si è potuto constatare che anche aree non vocate storicamente alla coltivazione dello Zafferano  , ad oggi, lo ospitano  senza grossi problemi (come in alcune zone del Nord).

La tipologia di bulbi che si sceglie di impiantare è fondamentale poiché i bulbi acquistati  hanno da subito le caratteristiche acquisite dal metodo di coltivazione del produttore che li vende per cui se si pensa di fare un impianto di zafferano a conduzione biologica e si acquistano bulbi di coltivazioni convenzionali ed intensive si registrerà sicuramente un calo di produzione di Spezia e di riproduzione dei bulbi nell’anno successivo.

I bulbi di Crocus Sativus L. da impiantare dovrebbero avere un calibro misto per avere sin da subito una produzione spezia/bulbi equilibrata e devono assolutamente essere in ottimo stato fitosanitario poiché il peggior nemico degli impianti di Zafferano sono i funghi che si sviluppano sui bulbi a causa dei ristagni d’acqua e dalla errata procedura colturale. I bulbi malati una volta impiantati possono contagiare  il resto della coltivazione portando serie perdite alla vostra coltivazione.

Non è difficile coltivare lo Zafferano, bisogna valutare però una serie di fattori ed avere la giusta preparazione e conoscenza.

Conoscere il terreno per studiare che tipo di messa a dimora dover effettuare valutando eventuali ristagni d’acqua e quindi capire se abbiamo a che fare con terreni ben drenati o argillosi, acquisire un buon metodo di rotazione colturale per mantenere il terreno sempre ricco di minerali, studiare che tipologia di impianto effettuare annuale biennale o triennale in base alle esigenze aziendali (vendita spezia, vendita bulbi) e  valutare il modo idoneo di estrazione dei bulbi con relativa asciugatura pulizia e stoccaggio.

 

Una volta valutato il metodo di coltivazione si procederà con la semina dei bulbi di Crocus Sativus L. generalmente  ad Agosto e la raccolta dei fiori sarà ad Ottobre/Novembre per circa ¾ settimane.

La resa economica dello Zafferano incuriosisce sempre un gran numero di persone poiché studiando le statistiche si evince che in piccoli terreni si può ricavare un buon reddito a differenza di altre coltivazioni.

Questo in parte è vero, lo Zafferano è un bulbo che necessita di poco spazio per cui anche in un piccolo lotto di terreno può ospitare un gran numero di bulbi e questa spezia ha un costo sul mercato molto alto, ma è anche vero che bisogna saper valutare con attenzione i costi aziendali quali: personale stagionale per la raccolta dei fiori , la mondatura in laboratorio , eventuali essiccatori elettronici se non si ricorre alla essiccazione a camino, costo del confezionamento, etc.

Uno dei Nostri campi di Zafferano

In molti blog abbiamo potuto notare che si consiglia molto spesso di iniziare con una piccola quantità di bulbi e di far crescere l’impianto nel tempo. A nostro avviso (a meno che non si voglia valutare la cosa come semplice hobby o senza la necessità di avere redditività prima di molti  anni) questo è sbagliato per diverse ragioni.

Prima di tutto creare un piccolo impianto di Zafferano per una azienda vuol dire impegnare, per una esigua produzione, le giornate di lavorazione del terreno, le giornate per la  semina e tutto il periodo della fioritura della spezia (Ottobre/ Novembre) e non potersi affermare sul mercato circostante a causa della scarsa produzione (un buon ristorante utilizza in media dai 50 ai 100 grammi di zafferano l’anno) e perdere (cosa gravissima) la seconda redditività dello Zafferano data dalla vendita dei bulbi.

Facendo due più due non ci vuole molto per capire che iniziare con un piccolo impianto non è affatto redditizio e non tutela affatto dai rischi aziendali a differenza invece di un impianto più grande che oltre ad offrire possibilità di avere doppia redditività, con la vendita dei bulbi,  offre anche la possibilità di utilizzare parte della raccolta per la trasformazione dello Zafferano in altri prodotti (lo Zafferano è estremamente versatile nella preparazione di salse, marmellate, distillati, cosmetica e prodotti erboristici) in questo modo si può aumentare notevolmente la Redditività di una produzione.

Speriamo che questo articolo, che tratta sinteticamente  alcuni aspetti della coltivazione dello Zafferano, vi sia stato utile.

Per chiunque sia interessato ad approfondire maggiormente è possibile ricevere una formazione pratica e teorica , un vero tutoraggio !

Non vendiamo soltanto Bulbi di Zafferano, ma offriamo una vera e propria collaborazione, anche gratuita!